Scampia

Quartiere della periferia nord di Napoli, resa famosa da uno dei più celebri telefilm incentrato sulla malavita partenopea, Scampia cerca di riscattarsi ogni giorno con cooperative, imprese sociali, centri diurni, associazioni di volontariato, ecc. tutte realtà nate da chi, in questo quartiere, ci vive.

Ma come era Scampia prima degli anni settanta? Era, come ci suggerisce il suo nome: un non-campo. Solo il 20% degli edifici presenti ora sul territorio erano su questo territorio, il resto era una grossa spianata verde di erbacce oltre le colline di Napoli. Tutte le costruzioni avvenute dopo rispondevano all’esigenza di dare un’abitazione a chi una casa, dopo il terremoto del 1980, non l’aveva più. Ed è qui che nascono le caratteristiche “vele”, costruzioni architettoniche che ricordano, appunto, le vele delle barche. Oggi, delle sette vele progettate da Francesco Di Salvo, ne resta una, la vela Azzurra, che verrà rimodernata.

L’area oggi ha una stazione metropolitana, collegata con la zona ospedaliera, il centro di Napoli e la stazione Garibaldi, in più, è molto vicina all’aeroporto di Capodichino e a diversi centri commerciali.

Ogni anno, 1983, si tiene il Carnevale di GRIDAS, che rappresenta non solo una festa ma anche un’occasione per muovere critiche sociali e far conoscere ai turisti, ma anche ai cittadini di Napoli, tutto ciò che c’è di bello in questo quartiere, grazie proprio alla sua popolazione che si muove per il sociale.